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A nord del teatro antico si trova un imponente piano terrazzato, delle dimensioni di 35x21 m., scavato nella roccia del Colle di Larissa. Dalla parte della città è delimitato da un contrafforte poligonale con scala centrale.
Sui bassorilievi che adornano il contrafforte sono rappresentati gli Epitelidi, divinità ctonie legate al rendere giustizia cioè la punizione per atti criminali. Il loro collegamento al culto delle Dee Sublimi dell’Areopago ateniese, portò gli studiosi a identificare questo luogo come Criterion (Tribunale) . Qui, secondo la leggenda ed il racconto di Pausania, Danao, re di Argo, giudicò la sola delle sue cinquanta figlie, Ipernestra, che aveva violato il suo ordine e non aveva ucciso suo marito Linceo, figlio di Egitto, la prima notte di nozze.
Nello stesso luogo l’imperatore romano Adriano fondò nel 124/5 dC. il Ninfeo. La fonte monumentale era costituita da due cisterne scavate nella roccia, era costruito in mattoneni ed aveva un tetto a volta. Nel punto centrale dell’edificio si ergeva una statua del benefattore della città nelle sembianze dell’eroe mitico Diomede.
Un acquedotto in mattone, lungo circa 30 km, portava l’acqua ad Argo dalla sorgente chiamata Kefalovriso.